«Quando la vita interiore si chiude nei propri
interessi non vi è più spazio per gli altri, non entrano più i poveri, non si
ascolta più la voce di Dio, non si gode più della dolce gioia del suo amore,
non palpita l’entusiasmo di fare il bene. Anche i credenti corrono questo
rischio, certo e permanente. […] Occorre affermare senza giri di parole che
esiste un vincolo inseparabile tra la nostra fede e i poveri. [..] Usciamo,
usciamo ad offrire a tutti la vita di Gesù Cristo. […] Preferisco una Chiesa
accidentata, ferita e sporca per essere uscita per le strade, piuttosto che una
Chiesa malata per la chiusura e la comodità di aggrapparsi alle proprie
sicurezze». (Papa Francesco, Evangelii gaudium, n. 1, 48, 49)
Ci
voleva ancora qualche anno perché queste parole di Papa Francesco arrivassero a
scuotere le nostre coscienze di credenti richiamandoci all’amore,
all’attenzione ai poveri, al coraggio. Alcuni anni prima, quaresima 2010, don
Fernando ci aveva visto lungo e iniziavano in parrocchia i lavori in corso della
Caritas parrocchiale di cui il centro di ascolto è un’espressione specifica.
«L’amore del
prossimo radicato nell’amore di Dio è anzitutto un compito per ogni singolo
fedele, ma è anche un compito per l’intera comunità ecclesiale, e questo a
tutti i suoi livelli: dalla comunità locale alla Chiesa particolare fino alla
Chiesa universale nella sua globalità» (cfr. DCE, 20). La Caritas parrocchiale
è l’organismo pastorale istituito per animare la parrocchia, con l’obiettivo di
aiutare tutti a vivere la testimonianza, non solo come fatto privato, ma come
esperienza comunitaria, costitutiva della Chiesa. L’idea stessa di Caritas
parrocchiale, esige, pertanto, una parrocchia “comunità di fede, preghiera e
amore”. Questo non significa che non può esserci Caritas dove non c’è
“comunità”, ma si tratta piuttosto di investire, le poche o tante energie della
Caritas parrocchiale nella costruzione della “comunità di fede, preghiera e
amore”. Come se la testimonianza della carità fosse insieme la meta da
raggiungere e il mezzo, (o almeno uno dei mezzi), per costruire la comunione.
Un esercizio da praticare costantemente. Cosa ci si aspetta dalla Caritas
parrocchiale? Ogni parrocchia, che è volto della Chiesa, concretizza la propria
missione attorno: 1. all’annuncio della parola 2. alla celebrazione della grazia
3. alla testimonianza dell’amore. La Caritas parrocchiale, presieduta dal
parroco, è costituita da figure di questo tipo: un gruppo di persone (ma nelle
piccole comunità può trattarsi anche di una sola persona) che aiuta il parroco
sul piano dell’animazione alla testimonianza della carità più che su quello
operativo del servizio ai poveri. L’obiettivo principale è partire da fatti
concreti – bisogni, risorse, emergenze – e realizzare percorsi educativi
finalizzati al cambiamento concreto negli stili di vita ordinari dei singoli e
delle comunità/gruppi, in ambito ecclesiale e civile (animazione).
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